Caratteristiche
Commedia lirica in tre atti su libretto di Arrigo Boito , da soggetto Shakespeariano The Merry Wives of Windsor.
Prima rappresentazione
Milano, Teatro alla Scala, 9 febbraio 1893
La trama in due parole
Nell’Inghilterra del XV secolo, all’osteria della Giarrettiera di Windsor il vecchio e grasso Falstaff spedisce due lettere d’amore identiche a Meg ed Alice, due donne ricche che vuole sedurre perché a corto di denaro. Purtroppo per lui Alice e Meg sono amiche e
raccontandosi della lettera ricevuta da Falstaff si accorgono che le due lettere sono uguali. Decidono quindi di fargliela pagare e architettano un piano coinvolgendo anche l’amica Quickly: quest’ultima va da Falstaff e gli comunica che Alice, approfittando dell’assenza del marito, lo aspetta a casa sua. Nel frattempo Bardolfo e Pistola, tradendo il loro padrone, hanno informato il marito di Alice, Ford, delle intenzioni di Falstaff.
Ford si presenta in casa del rivale sotto falso nome e consegna a Falstaff una borsa di denaro chiedendogli in cambio di sedurre proprio Alice. Falstaff accetta svelando a Ford di avere un appuntamento con Alice e si allontana per raggiungerla. Arrivato a casa di Alice, inizia a corteggiarla, quando, come da piano per spaventare Falstaff, sopraggiunge Meg ad avvisare Alice che suo marito sta arrivando furioso per la gelosia. Ma Ford sta arrivando sul serio e le tre amiche devono allora rinchiudono Falstaff nel cesto della biancheria sporca, che poi gettano fuori dalla finestra.
Due giorni dopo, tornato alla sua osteria, Falstaff riceve nuovamente la visita di Quickly che lo convince a recarsi nel bosco a mezzanotte, travestito da Cacciatore Nero per incontrare ancora Alice. Questa volta le amiche, con l’aiuto dei servi dello stesso Falstaff, hanno escogitato di apparirgli travestite da fate del bosco. Dal momento che chi le guarda muore, al loro arrivo Falstaff si getta a terra, ma riconosce poi Bardolfo e invita tutti a smascherarsi. Falstaff si rende conto di esser stato preso in giro un’altra volta e accetta così la sconfitta con una risata.
Atto I - Scena I
A Windsor, nel XV secolo. All’osteria della Giarrettiera. Sir Jhon Falstaff è accusato da Cajus di essere un ladro. La reazione del grasso Falstaff é tale che lo fa buttar fuori dall’osteria in cui entrambi si trovano. Poi rivolgendosi a due dei suoi domestici, Bardolfo e Pistola, illustra loro il suo piano per derubare di mogli e denari, due gentiluomini. I gentiluomini in questione sono il signor Page ed il signor Ford. Il piano prevede che i servi debbano fare da postini consegnando ad entrambe le mogli le lettere di Falstaff. Ne Bardolfo ne Pistola pero apprezzano il piano del loro signore. Così di fronte a lui si dicono uomini d’onore e non accettano di collaborare. Falstaff, allora li licenzia, e dà l’incarico a un paggio. Le due donne ricevono le lettere e si accordano con altre due, la giovane Nannetta Ford e Quickly per giocare una burla al vecchio e corpulento corteggiatore. Bardolfo e Pistola hanno intanto rivelato il piano di Falstaff a Ford. Il giovane Fenton, che segretamente ama Nannetta, si offre di punirlo.
Atto II - Scena I
Com’è solito Sir Jhon è all’osteria della Giarrettiera. Qui lo raggiunge Quickly per comunicargli che Alice Ford lo potrà ricevere fra le due e le tre del pomeriggio.
Mentre Quickly esce, sopraggiunge il “”signor Fontana””. In realtà è Ford travestito, ha con sé delle monete d’oro che offre a Falstaff se lo aiuterà a conquistare il cuore di Alice Ford. Falstaff accetta, anzi si dà delle arie: ha già un appuntamento quello stesso giorno, con la signora.
Rimasto solo per un momento, Ford non può che stupirsi e rammaricarsi. Ma Falstaff ritorna, e i due escono insieme. Nel frattempo Quickly, informa le altre donne del buon esito della sua missione. Nennetta coglie l’occasione per rivelare le sue pene; il padre l’ha promessa in moglie al dottor Cajus, mentre lei vuole sposare Fenton. Alice resta sola. Due servi portano una cesta per la biancheria. Sono le 3 e Falstaff giunge a palazzo. La donna ne accetta la corte, ma lo tiene a debita distanza. Irrompe Quickly, per annunciare l’arrivo di Meg Page, che, a sua volta, annuncia l’arrivo di Ford. Falstaff per non farsi sorprendere si nasconde dietro un paravento per sfuggire l’imboscata, entrano infatti Ford, Fenton, Cajus, Bardolfo e Pistola. Inizia la caccia a Falstaff, prima nella cesta, poi nel resto della casa, ma senza esito. Non appena usciti Falstaff, si infila nella cesta lasciando ai due giovani innamorati il posto dietro il paravento. Nel mentre Ford è rientrato ed udito il suono di un bacio proveniente da dietro il paravento scopre con sua sorpresa Nannetta e Fenton. I due fuggono, Bardolfo dice di aver intravisto Falstaff scendere precipitosamente le scale e ne nasce un inseguimento generale. Ritorna intanto Nannetta con alcuni servi che scaraventano nel Tamigi la cesta in cui Falstaff é nascosto.
Atto III - Scena I
Un piazzale davanti all’osteria della Giarrettiera. Falstaff è arrabbiatissimo per il bagno forzato. Quickly lo rassicura: è stata tutta colpa dei servi: Alice Ford brama di incontrarlo. Si reca di notte nel parco reale e per non essere riconosciuto che da lei, si traveste da cacciatore nero. Quando Falstaff e Quickly entrano nell’osteria, le donne si ritrovano sulla piazza per mettere a punto la burla. Cajus e Fenton partecipano alla riunione: anche Ford, ormai convinto della fedeltà di Alice, crede opportuno partecipare alla beffa. Anzi pieno di buonumore, decide che quella stessa sera si concludano le nozze di nannetta con Cajus, con la complicità dei travestimenti notturni. Ma l’impagabile Quickly ha ascoltato e corre ad avvertire la ragazza per sventare il piano dei due uomini.
Atto III - Scena II
Nel parco di Windsor. Cala la notte, Falstaff vestito da cacciatore nero ascolta il canto delle fate. Ecco Alice, che finge di accettare le sue dichiarazioni amorose. Improvvisamente compare Meg ad annunciare una tragedia: una schiera di falsi spiritelli si lancia sul grassone, tormentandolo, punzecchiandolo, bastonandolo. Quando è conciato per bene, si fa avanti Ford, che lo perdona. I presenti assisteranno ora a due cerimonie nuziali. Ford benedice le coppie , ma all’ultimo momento ci si accorge che Nannetta sposa Fenton e che la “sposa” del dottor Cajus è Bardolfo camuffato da regina delle fate. Ma che ci si può fare, ormai? “Tutto nel mondo è burla” conclude la vicenda.
storia
A quasi ottant’anni d’età, Verdi manifesta il suo desiderio, che lo accompagna da più di quarant’anni, di comporre un’opera comica.
Così nel 1889 Arrigo Boito inizia a lavorare al libretto di Falstaff che consegna al compositore all’inizio dell’anno successivo, dopo alcune difficoltà causate da piccole divergenze tra i due. Verdi, con uno spirito più spensierato ma attento, forse datogli dall’età avanzata, inizia a comporre l’opera e nel 1892 può dare alle stampe la partitura. Il 9 febbraio 1893 si ha la prima alla Scala di Milano, con direttore Edoardo Mascheroni, con Victor Maurel nel ruolo di Falstaff (Baritono), Giuseppina Pasqua in quello di Mrs. Quickly (Mezzosoprano) e Emma Zilli Mrs, Alice Ford (Soprano).
Il pubblico è quello delle grandi occasioni, un pubblico d’eccezione che vede tra gli spettatori personalità del mondo della cultura come, tra gli altri, Carducci, Giacosa, Puccini e Mascagni.
Falstaff è l’ultima opera composta da Giuseppe Verdi.